Le reali intenzioni dell’UDC
Le reali intenzioni dell’UDC
Con la sua iniziativa l’UDC vuole apparentemente limitare l’immigrazione. In realtà l’UDC punta a eliminare le misure di accompagnamento, cancellando qualsiasi norma contrattuale a protezione dei dipendenti ed eliminando ogni possibilità di contrasto dello sfruttamento. Nei settori coperti da buoni contratti collettivi i dipendenti sono maggiormente protetti da abusi, esistono dei minimi salariali validi per tutti e sono definiti i tempi di lavoro e i diritti (vacanze, congedi, retribuzione degli straordinari, ecc.). Questo modello non piace all’UDC che lo vuole eliminare del tutto. Le misure di accompagnamento vanno rafforzate non soppresse! Servono più regole, non meno regole. L’iniziativa non farebbe che peggiorare le condizioni di lavoro in Svizzera.
L’UDC ha sempre sostenuto che le imprese potranno continuare ad assumere lavoratori stranieri. Permettendo ai milionari proprietari di grandi aziende, da sempre finanziatori dell’UDC, di arricchirsi ancora di più.
L’UDC vuole…
…abolire la possibilità di proteggere maggiormente i dipendenti!
«Una volta accettata l’iniziativa le misure di accompagnamento devono essere cancellate.»
Thomas Aeschi, conferenza stampa dell’UDC, 30 gennaio 2018
Il capogruppo dell’UDC e consulente aziendale Thomas Aeschi non fa mistero della posta realmente in gioco: eliminare delle regole che al contrario andrebbero rafforzate.
Foto : © KEYSTONE / Peter Klaunzer
…impedire ogni miglioramento per i lavoratori!
«L’UDC rifiuta ogni ulteriore ampliamento delle misure di accompagnamento».
Magdalena Martullo-Blocher al Consiglio nazionale, 13 giugno 2016
La Consigliera nazionale UDC Magdalena Martullo-Blocher afferma chiaramente di opporsi a più contratti collettivi di lavoro e a più controlli per lottare contro lo sfruttamento.
Foto: © KEYSTONE / Peter Schneider